Dall'altra parte del cancello

"Dall'altra parte del cancello" è un film documentario prodotto e realizzato da Simone Cristicchi. L'opera rappresenta un vero e proprio diario di viaggio del quale Cristicchi è narratore ed attore, viaggio che lo porta a visitare in prima persona diverse ex strutture manicomiali del nostro Paese, da Roma a Genova (le strutture sono elencate nei titolo di coda). Per la prima volta, a raccontare la sconosciuta tragedia di queste istituzioni dimenticate, sono coloro che dell'istituzione sono stati vittime incolpevoli: i malati di mente. Attraverso i loro sguardi, le parole biascicate, i loro lucidissimi ricordi di dolore, emerge un ritratto terribile di vite dimenticate e di torture legalizzate, le une e le altre troppo spesso ignorate

Vengono poi intervistati da Cristicchi anche psichiatri, psicologi, infermieri, nonché alcuni artisti come Morgan, Caparezza, Niccolò Fabi, Samuele Bersani, che danno una propria definizione della "mattìa". Particolarmente intense le interviste ad Ascanio Celestini, anch'egli impegnato con diversi lavori teatrali e letterari a raccontare l'istituzione manicomiale, e la poetessa Alda Merini, rinchiusa in manicomio per più di dieci anni. 

Il film documentario fa parte di un ben più vasto progetto, progetto che comprende il libro "Centro di igiene mentale - Un cantastorie tra i matti", edito da Arnoldo Mondadori Editore, diario di viaggio contenente una raccolta di 35 lettere originali dei ricoverati del Manicomio di S.Girolamo a Volterra, epistole mai arrivate a destinazione scritte agli inizi del secolo scorso.

Appartiene al progetto anche "Ti regalerò una rosa": la canzone consiste in una lettera che un uomo con problemi psichiatrici, Antonio, scrive alla sua amata Margherita dalle celle luride e buie del manicomio dove è chiuso, del quale anche lei è stata ospite per qualche tempo. Anche in quell'ambiente tetro e disperato, però, è riuscito a sbocciare un amore. Nonostante certe intemperie, Antonio non dimentica quei pochi momenti nei quali si sentiva vivo, uomo, in quanto poteva amare. Per liberarsi di tanto dolore e ritrovare l'illusione di una libertà inesistente, non gli resta che stupire ancora una volta la sua Margherita, con un ultimo volo. 

(Wikipedia)

Il documentario completo

Che cosa si intende con l'espressione "bisogna essere un po' palombari"?

Quale definizione pronunciata da chi riguardo a "chi è il matto" ti ha colpito di più e perché? 

Che cosa si intende con l'espressione "bisogna vedere da che parte si chiude il cancello"?

Con quale scopo è nato il "manicomio"?

Quali categorie di persone, non necessariamente affette da patologie propriamente psichiatriche, potevano essere recluse in un manicomio?

A quali "ingiustizie" sociali si prestavano le carenze normative e sanitarie?

Come era organizzato e strutturato un manicomio?

In base a quali principi Ascanio Celestini contesta la suora che sosteneva che per gli internati del manicomio c'erano momenti di benessere, ad esempio mentre si osservava un tramonto oppure mangiando del buon pane?

Quali delle figure intervistate o delle testimonianze riportate ti hanno colpito di più? 

Quali "terapie" erano previste e come possono essere considerate oggi?

Per quali aspetti il manicomio viene associato al lager?

Chi era Franco Basaglia e in cosa consiste la sua "rivoluzione"?

Raccogli notizie su alcuni degli artisti famosi citati che hanno terminato la loro vita in manicomio.

In cosa consiste un "centro diurno"?

Come può l'arteterapia (musica, pittura, teatro ecc.) giovare ad un malato psichiatrico?

Raccogli notizie su Alda Merini.

"Se si toglie la polvere alle farfalle, le farfalle non volano più; forse l'uomo, con tutta la sua scienza, non ha capito che le farfalle non vanno spolverate": che cosa intende Alda Merini con questa espressione? Dai la tua interpretazione.

 

 

Le lettere dimenticate

PRODUZIONE.

Rispondi ad una delle lettere, immaginando di esserne il destinatario o di averla ricevuta per caso, tenendo conto degli elementi di cui sei venuto a conoscenza.

Oppure:

scrivi una tua lettera immedesimandoti in uno dei ricoverati, proponendo un linguaggio e dei contenuti in linea con gli elementi di cui sei venuto a conoscenza.

 

Testo Dall'Altra Parte del Cancello - 1973/1974

Giorgio Gaber

 

Ho visto un uomo matto

è impressionante come possa fare effetto 

un uomo solo abbandonato dimenticato 

dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.

 

Noi fuori dal cancello noi che siamo normali 

noi possiamo far tutto 

noi che abbiamo la fortuna di esser sani

noi ragioniamo senza perdere la calma 

col controllo di noi stessi senza orribili visioni.

 

Noi siamo sani noi siamo sani

noi siamo fuori dai problemi della psiche 

sempre in pace col cervello e con i nostri sentimenti 

così normali i nostri gesti equilibrati 

non danneggiano nessuno sempre lucidi e coscienti.

 

Noi siamo sani noi siamo sani 

noi siamo normali noi che sappiamo 

di contare sul cervello 

siamo sicuri siamo forti siamo interi 

e noi dall'altra parte del cancello.

 

Un uomo lo sguardo fisso

un uomo solo alla ricerca di se stesso 

un uomo a pezzi così impaurito così bloccato 

dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.

 

Noi fuori dal cancello noi che siamo normali 

noi possiamo far tutto 

noi che abbiamo la fortuna di esser sani

possiamo avere un buon lavoro 

una famiglia sempre unita 

un'esistenza piena di rapporti umani.

 

Noi siamo sani noi siamo sani 

noi siamo normali noi che abbiamo gli strumenti 

per poterci realizzare con un titolo di studio

si può viaggiare si può avere il passaporto 

la patente il porto d'armi e la domenica allo stadio.

 

Noi siamo sani noi siamo sani 

noi siamo normali 

noi che sappiamo di contare sul cervello 

noi prepariamo i nostri figli per domani.

 

E noi da quale parte del cancello

da quale parte del cancello

 

...  

Siamo proprio normali noi possiamo fare tutto

noi che abbiamo la fortuna di esser sani

possiamo avere un buon lavoro 

una famiglia sempre unita 

un'esistenza piena di rapporti umani.

Noi siamo sani noi siamo normali 

noi siamo sani noi siamo normali

noi siamo sani