1. LE ORIGINI, LA MONARCHIA, LA REPUBBLICA

LE LEGGENDE SULLE ORIGINI DI ROMA.

 

FACCIAMO IL PUNTO SU:

- valore storico (quali elementi confermati dagli storici vi si possono individuare?)

 

- valore propagandistico (quali elementi sono intesi ad esaltare Roma attraverso il racconto delle sue origini?)

 

FAI IL PUNTO SU:

Recuperando le conoscenze apprese nello scorso anno, rifletti sui seguenti aspetti: 

 

- come si collega il mito di Enea con le vicende di Romolo e Remo

- quali funzioni assumono i miti legati ad eroi fondatori

- quali elementi leggendari trovano riscontro nella storia rispetto a:

a. periodo della "fondazione"

b. rapporti di dipendenza/alleanza/dominio rispetto ad Alba Longa, Sabini, Etruschi

c. attribuzione ai re di opere pubbliche e conquiste come di istituzioni necessariamente frutto di lungo processo: aspetti del culto e della vita associata (matrimonio, ruolo del pater familias ecc.), istituzione del Senato e dei comizi (curiati, tributi, centuriati), divisione tra patrizi, plebei, clienti

 

- quali fatti leggendari sono collegati al passaggio tra Monarchia e Repubblica

 

LA REPUBBLICA ROMANA

 

La compagine politica della Repubblica Romana:

2 consoli eletti (dittatore)

Senato - altre magistrature (pretori, censori, questori, edìli)

Assemblee popolare e tribuni della plebe.

Le conquiste della plebe 

 

- secessioni (494 a. C, apologo di Menenio Agrippa): istituzione tribuni della plebe

- 450 a. C Dodici Tavole (leggi scritte)

- 445 a. C. matrimonio patrizi e plebei

- 367 a. C. anche i plebei possono diventare consoli e sacerdoti

 

 

 

La Repubblica e le conquiste territoriali.

 

Nella penisola italica:

- V sec, Volsci ed Equi

- Etruschi (Veio 396 a. C.)

(- invasione dei Galli o Celti, 387 a. C.)

- guerre sannitiche, 343 - 290 (Forche caudine) a. C.

- guerra latina (340-290 a. C.)

- guerra tarantina (Pirro re dell'Epiro), 281 - 257 a. C., Bruzi, Lucani

Nel Mediterraneo (penisola iberica, Nordafrica, Illiria, Grecia e tutti i regni ellenistici)

- le guerre puniche

- guerra iberica

- guerre macedoniche 

- guerra siriaca 

 

Guarda le mappe dell'espansione romana su:

 

Quali sono gli aspetti socio - economici della crisi della Repubblica? (PAGG. 320 - 321)

- latifondi

- situazione veterani, piccoli proprietari terrieri -> nullatenenti/clientes

- schiavi

 (nuovo ceto sociale: i cavalieri PAGG. 312 - 313)

 

FINO QUI 11/04

 

 

La Repubblica e i disordini civili.

 

Uccisione dei Gracchi, guerra sociale...

- guerra civile Mario 

- la riforma dell'esercito e conseguenze e Silla, dittatura di Silla, liste di proscrizione

- guerra civile Cesare e Pompeo

- guerra civile Ottaviano e Antonio

 

CESARE

LA BATTAGLIA DI ALESIA

minuti 12.33-16.30: quale fu il pretesto per l'inizio della guerra gallica?

minuti 36.22-37.33: chi era Vercingetorige?

minuti da 40.00 alla fine: grazie a quale stratagemma Cesare riuscì a vincere ad Alesia?

(L'indicazione dei minuti è approssimativa. Gli altri minuti sono facoltativi)

De Bello gallico

1) DE BELLO GALLICO La Gallia complessiva è divisa in tre parti, di cui una l’abitano i Belgi, l’altra gli Aquilani, la terza quelli che nella loro lingua si chiamano Celti, nella nostra Galli. Tutti questi differiscono tra loro per lingua, istituzioni, leggi. Il fiume Garonna divide i Galli dagli Aquilani, la Marna e la Senna dai Belgi. Di tutti questi i più forti sono i Belgi, per il fatto che distano moltissimo dalla cultura e dalla civiltà della provincia e per nulla vanno da loro i commercianti e non importano quelle cose, che servono per effeminare gli animi e sono vicini ai Germani, che abitano oltre il Reno, coi quali continuamente fanno guerra. Per tale motivo pure gli Elvezi superano in valore gli altri Galli, perché con battaglie quasi quotidiane si scontrano coi Germani, quando o li respingono dai loro territori o loro stessi fanno guerra nei loro territori. Una parte di essi, quella che si disse che i Galli occupano, prende inizio dal fiume Rodano, tocca anche il fiume Reno dalla parte dei Sequani e degli Elvezi, si volge a settentrione. I Belgi cominciano dagli estremi territori della Gallia, si estendono alla parte inferiore del fiume Reno, si volgono a settentrione e ad oriente. L’Aquitania si estende dal fiume Garonna ai monti Pirenei ed a quella parte dell’Oceano, che è presso la Spagna, si volge tra il tramonto del sole e settentrione.
2) Gli Elvezi avevan già fatto passare le loro truppe attraverso le gole ed i territori dei Sequani ed erano giunti nei territori degli Edui e devastavano i loro campi. Gli Edui non potendo difendere se stessi ed i loro beni, mandano ambasciatori da Cesare per chiedere aiuto: essi in ogni tempo avevano così meritato riguardo al popolo romano che i campi non avrebbero dovuto essere devastati quasi al cospetto del nostro esercito, i loro figli essere condotti in schiavitù, le città espugnate. Nello stesso tempo gli Ambarri, parenti e consanguinei degli Edui, informano Cesare che loro, devastati i campi, non facilmente bloccavano la violenza dei nemici dalla città. Ugualmente gli Allobrogi che avevano villaggi e possedimenti oltre il Rodano, in fuga si rifugiano da Cesare e dichiarano che essi non avevano nulla di rimanente al di fuori del suolo del terreno. Spinto da tali fatti Cesare decise di non dover aspettare, fin che, rovinate tutte le ricchezze degli alleati, gli Elvezi giungessero tra i Santoni.

 

IL DISCORSO DI CRITOGNATO

https://online.scuola.zanichelli.it/candidisoles-files/testi/6393_Candidi-Soles_Cesare_Testo-07.pdf

I think I've crossed the Rubicon...

DALL’INIZIO AL MINUTO 8.32, OBBLIGATORIO

Ricostruzione della Curia di Pompeo, dove si svolse la seduta del Senato in cui venne ucciso Cesare in quanto la sede abituale nel Foro era inagibile a causa di un incendio, facoltativo

10.47 - 14.22 OMICIDIO RACCONTATO DA PLUTARCO, OBBLIGATORIO

Il “locus sceleratus” per ordine di Augusto il luogo viene murato, facoltativo

16.10 - 24.40 BRUTO, CASSIO, CLEOPATRA, OTTAVIANO, IL FUNERALE, ANTONIO E OTTAVIANO, OBBLIGATORIO

Modena: qui si incontrano Lepido, Antonio e Ottaviano discutono per 2 giorni e decidono di vendicare Cesare, secondo triumvirato e forse nei pressi di un luogo sacro dedicato ad un dio celtico (Kernon, Cervo), oggi chiesa di Sant’Elena madre di Costantino, facoltativo.

38.25 - 50.46 ROMA CONTRO ROMA, ORIENTE E OCCIDENTE, AZIO, OBBLIGATORIO

Statue e busti di Augusto di Arles, facoltativo (e di Livia, “orante”, a cui rimane sposato per 50 anni): monete, busti statue, iscrizioni erano i media del tempo e sono messaggi di propaganda, facoltativo

57 - 1H AUGUSTO IMPERATOR, PRINCEPS SENATUS E ALTRI TITOLI, OBBLIGATORIO

Statua di Prima porta, facoltativo

 

Descrizione di Augusto di Svetonio, facoltativo

min. 17-22 incontro tra Cleopatra e Cesare

min. 27-32 il volto di Cleopatra (facoltativo)

min 45-53 Cleopatra a Roma

--- oggi 12/10 abbiamo visto fino a qui

1h 06 - 1h 27 la morte di Giulio Cesare, il monologo dal Giulio Cesare di Shakespeare, l'incontro di Cesare e Cleopatra

1h 35 - 1h 38 amore di Antonio e Cleopatra

1h 43 - 1h 56 verso la battaglia di Azio e morte di Cleopatra

 

Dal Giulio Cesare di Shakespeare:

FAI IL PUNTO SU:

Bruto e Cassio: feroci assassini o eroi liberatori

Cesariani/Populares e Repubblicani/Optimates

Il testamento di Cesare e l'adozione del nipote Ottaviano

 https://it.wikipedia.org/wiki/Albero_genealogico_giulio-claudio

Perché sia Antonio che Ottaviano si considerano i possibili successori di Cesare

Il secondo triumvirato

Le conquiste in Oriente di Bruto e Cassio

Le liste di proscrizione

La guerra civile 

L'importanza della propaganda 

Personaggi:

- Cicerone e la posizione del Senato nel profilarsi dello scontro tra Antonio e Ottaviano

- Cleopatra

 

 

ALTRI MATERIALI (DA AGGIORNARE)

CARLO MAGNO

- la biografia di Eginardo, Carlo e Carlomanno

- min. 9.14 la storia dei Franchi da Clodoveo

- min. 10 Bertrada e i matrimoni combinati

- min. 15 la rivolta dell'Aquitania crea contrasti tra i due fratelli (Carlomanno di proposito non si presenta ad aiutare il fratello ma la compagna si rivela comunque un successo per Carlo), le tecniche belliche dei Franchi (l'importanza della cavalleria corazzata, dalla costosissima armatura, le salmerie)

- min. 20 la nascita del primo figlio, Pipino; Beltrada e il matrimonio di Carlo con "Ermengarda"(la prima moglie Emiltrude è relegata in monastero); morte di Carlomanno, la moglie Gerberga si rifugia dai Longobardi

- min. 32 la storia dei Longobardi (Historia Langobardorum di Paolo Diacono, una delle copie più antiche è il Codice conservato nel Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli e vari reperti archeologici), "Lombardia", ducato Cividale del Friuli, capitale Pavia, Ducato di Spoleto e Benevento, la "fara". Il Papa temeva che qualche duca (i Ducati godevano di una certa autonomia) unificasse la dominazione longobarda, perciò si appoggiava ai Franchi in funzione antilongobarda (ma le alleanze sono piuttosto variabili nel tempo)

min. 42 da "Ermengarda" a Ildegarda

min. 43 campagna contro i Sassoni, a cui viene attribuito valore religioso Cristiani/pagani), l'Irminsul (grande albero) viene bruciato, la guerra si trascina per circa 30 anni

min. 47 il re Desiderio marcia contro Roma perché il Papa Adriano I forse intende riconoscere come re legittimi i figli di Carlomanno; il Papa chiama in aiuto Carlo che nel 773 d.C. arriva in Italia attraverso le Alpi. I longobardi si ritirano a Pavia; l'assedio dura molti mesi; Carlo dal Papa a Roma ne riceve la benedizione; Adelchi, Desiderio, i figli di Carlomanno vengono esiliati

min 1H storico Alessandro Barbero: le guerre e la fede

min 1h 06 Carlo è incoronato re dei Franchi e Longobardi; ancora contro Vitichingo e i Sassoni

min 1h 12 Carlo e i mulsumani in Spagna, sconfitta di Saragozza, durante ritiro l'esercito basco attacca la retroguardia franca a Roncisvalle, forse per rappresaglia in seguito al violento saccheggio di Pamplona; nuovo attacco sassone (Vitichingo)

1h 21, il reliquario di Aquisgrana

1h 28 la vita privata 

1h 20 Aquisgrana (Germania)

1h 33 l'uniformazione della scrittura: la minuscola carolina (per la diffusione dell'istruzione e dei testi sacri)

1h 36 Modena, abbazia di Nonantola (4.500 pergamene, il "quaderno")

1 h 41 Tre sono le autorità piu' importanti: l'Imperatice bizantina Irene, il Papa e Carlo.

Nell' 800 il Papa Leone III subisce un attentato e si rifugia da Carlo ad Aquisgrana, a Roma il Papa viene assolto, durante la Messa di Natale il Papa incorona Imperatore Carlo, ponendogli la corona sul capo: a sorpresa? (Napoleone si porrà la corona in testa da solo!). 

La corona "di ferro" degli imperatori del Sacro Romano Impero, dall'incoronazione a Pavia fino a Napoleone, è conservata nel Duomo di Monza nella cappella di Teodolinda.

Iniziano le riforme in tutto l'Impero di Carlo Magno: moneta, coltivazione, norme economiche, istruzione anche ai laici.

A 70 anni Carlo magno muore ad Aquisgrana dopo 46 anni di governo, lasciando l'Impero al figlio Ludovico (il Pio), 30 anni dopo l'Impero sarà diviso in tre: Franchi dell'Ovest (da cui si svilupperà la Francia); Franchi dell'Est (da cui nascerà il regno tedesco), un impero centrale (che in seguito si dividerà ulteriormente). 

 

 

4. I BIZANTINI

PRIMI 5 MINUTI DA VISIONARE, Valerio Massimo Manfredi presenta la città di Bisanzio - Costantinopoli - Instanbul e ne spiega la collocazione.

DAL MINUTO 5 (facoltativo), Costantino: la fondazione di Costantinopoli, il Cristianesimo, il complesso sistema idrico della città.

DAL MINUTO 9 (facoltativo), "la cisterna dalle mille colonne" di 10 mila metri quadri nel sottosuolo di Istanbul. 

DAL MINUTO 14 (facoltativo), la colonna di Costantino.

PRIMI 7 MINUTI (facoltativo), Valerio Massimo Manfredi presenta la ricostruzione dell'ippodromo, vicino al palazzo imperiale, e le figure di Costantino, Giuliano, Teodosio I e Teodosio II. 

DAL MINUTO 7 (facoltativo), gli Unni e le mure teodosiane

DAL MINUTO 9 (facoltativo), "la cisterna dalle mille colonne" di 10 mila metri quadri nel sottosuolo di Istanbul. 

DAL MINUTO 13 (facoltativo), la "catena" difensiva sottomarina.

DA VISIONARE. Argomenti: la teocrazia e il cerimoniale, Teodora, la "riconquista" dell'Occidente grazie a Belisario, la rivolta di Nika (sanguinosa sommossa scoppiata nell'Ippodromo di Costantinopoli l'11 gennaio 532; al grido di "Nikā, Nikā", "Vinci! Vinci!"),

PRIMI 8 MINUTI DA VISIONARE, Teodora.

DAL MINUTO 8 Santa Sofia: la Chiesa costruita in soli sei anni a poche settimane dalla rivolta di Nika servirà a far dimenticare la terribile strage.

DOPO GIUSTINIANO; DA VISIONARE (dura meno di due minuti)

3. LE "INVASIONI" BARBARICHE

I barbari e la caduta dell'impero romano d'occidente.

(Clicca sulla foto per ingrandire)

TRASCRIZIONE VIDEO

VIDEO DI STORIA: LA FINE DELL'IMPERO ROMANO

 

La fine dell'Impero Romano è stata causata non solo dalle invasioni barbariche, ma anche da altri fattori, infatti i barbari sono sempre esistiti, fin dagli inizi della storia di Roma.

Nell’arco di Costantino di Roma ne sono rappresentati alcuni: i Daci, sconfitti da Traiano.

Chi erano i barbari?

La parola barbari fu coniata dai greci con il significato di “coloro che balbettano”, cioè che non sanno parlare il greco, successivamente però passò ad indicare tutti gli stranieri, ovvero coloro che avevano usi e costumi diversi dai Romani. Intorno al 117 d. C., momento di massima espansione dell’Impero, la situazione era fondamentalmente questa: i Britanni si trovavano nell’attuale Gran Bretagna, i Galli in Francia, i Germani in Germania, i Daci all’incirca in Romania, i Traci in Bulgaria, i Parti nell’attuale Iran, i Numidi fra Algeria e Tunisia, i Mauritani in Marocco, i Quadi e Marcomanni al confine del Danubio all’altezza dell’Austria…

I barbari che più contribuirono alla fine dell'Impero Romano d'Occidente furono i barbari del nord, i Germani, i quali costituirono un problema costante.

 

Già durante il I secolo a.C. i Romani dovettero affrontare le prime invasioni barbariche da parte dei Cimbri e Tèutoni. Queste popolazioni,si spostarono dalla Danimarca probabilmente spinte dal freddo e dalla fame, non conoscendo l’arte della conservazione e praticando poco l’agricoltura, ma anche per cercare una vita migliore, attratti dalle migliori condizioni ambientali di cui venivano a conoscenza dai mercanti. Importanti notizie su usi e costumi delle loro tribù sono desunte dai corpi perfettamente conservati dalle paludi. Si spostarono seguendo fiumi o vie commerciali. Per sopravvivere compivano razzie nei piccoli villaggi indifesi che trovavano lungo il loro viaggio.

 

Intorno al 260 d.C. orde di barbari provenienti dal nord (Germani) iniziarono a penetrare nel territorio romano con violente incursioni per cercare bottino, approfittando della debolezza dell'Impero, che stava attraversando un periodo di crisi dovuta anche all’instabilità politica interna, testimoniata dall’ingente numero di imperatori che si succedettero (circa una dozzina dal 235 in venti anni).

 

Diocleziano aveva tentato di porre freno alle penetrazioni di barbari attraverso la tetrarchia, metodo ingegnoso che però non funzionò. Dopo la sua morte sorsero disordini da cui emerse nel 306 d.C. Costantino, il quale diventò Imperatore, riunì l'Impero ed aumentò il numero di soldati dell'esercito. Ciò però portò all'aumento delle tasse (con la conseguenza che i ricchi si arricchirono sempre di più ed i poveri continuarono ad impoverirsi) che aggravò la crisi sociale. Costantino coniò una nuova moneta, il solidus, da cui “soldo”, “soldato”: un altro enorme problema fu infatti il fatto che nessun cittadino romano voleva più far parte dell'esercito, perciò lo Stato romano iniziò ad arruolare soldati barbari, i quali accettarono di combattere per i Romani per integrarsi, fare carriera, e un giorno sarà proprio un barbaro, salito molto in alto (Odoacre) a deporre l’ultimo Imperatore (Romolo Augustolo). La massiccia immissione di mercenari germanici creerà una situazione paradossale: l’esercito romano è costituito verso la fine dell’Impero da Germani che difendono le frontiere contro altri Germani. Anche le tecniche di combattimento subirono modifiche sia nelle armi che nel modo stesso di combattere.

 

Gli Unni provenienti dalle steppe orientali iniziarono a premere sulle popolazioni stanziate appena fuori dall’Impero Romano e spinsero i Visigoti in fuga ad entrare nell’Impero in massa in cerca di rifugio. Le autorità romane già da tempo consentivano a piccoli nuclei di Visigoti di stabilirsi entro i confini, ma ora ci si trova di fronte ad un vero esodo di massa. Sono 200 mila, a cui venne consentito di occupare la Bulgaria, trasformandoli in alleati pronti a combattere ulteriori attacchi esterni. Con il tempo la decisione si rivelò un grave errore: una volta dentro l’Impero, i Visigoti si trasformarono da rifugiati ad invasori, affrontando ad esempio i Romani nella battaglia di Adrianopoli, dove morì l’Imperatore d’Oriente Valente con gran parte dell’esercito. I Visigoti non si fermarono, compirono massacri in Grecia e poi giunsero in Italia, comandati dal loro re Alarico, dove però vennero respinti dall'esercito romano comandato da Stilicone, un generale barbaro.

I Visigoti, sconfitti, non vennero però respinti completamente e si ritirarono a nord.

 

Nel 31 dicembre del 405 d.C. i Visigoti attaccarono Treviri e travolsero altre città della Germania Renana (Magonza, Colonia), al confine nord dell'Impero: sono iniziate le grandi invasioni, è iniziata la fine dell'Impero romano d’Occidente.

Molte tribù si coalizzarono, Vandali, Svevi, Alani attraversarono il Reno per irrompere in Gallia, compiendo massacri, razziando e incendiando le città; attraversarono la Gallia e la Spagna controllando enormi territori.

La capitale dell'Impero si spostò a Ravenna dato che là l'Imperatore si sentiva più al sicuro, protetto da difese naturali, dalle paludi e dalle malattie che esse portano; nonostante ciò però i Visigoti tornarono alla carica, pretendendo terre in cui stabilirsi per diventare anch’essi membri dell’Impero. Ma l’Imperatore non rispose e anzi fece uccidere il generale Stilicone.

Quindi i Visigoti puntarono su Roma, non era più la capitale ma pur sempre un simbolo e lo choc fu enorme. Il 24 agosto del 410 d.C. iniziò il saccheggio di Roma da parte delle truppe visigote comandate da Alarico. Qualcuno da dentro tradì e aprì le porte. Su indicazione di Alarico furono risparmiate le chiese, in quanto Alarico era cristiano anche se ariano, e il saccheggio durò tre giorni.

All’interno dell’Impero Romano d’Occidente, in frantumi, si sono ormai creati regni barbari a sé stanti. Dopo Valentiniano, morto nel 455, avvenne un vero crollo, in 20 anni circa si succedettero 9 imperatori “fantoccio”, messi sul trono da generali barbari, ormai comandavano loro e tutto l’esercito era costituito da mercenari germanici che aspirano ad ottenere terre: l’unico territorio in cui non si era ancora costituito nessun regno barbaro è la penisola italica, quanto rimasto dell’antico Impero d’Occidente. Odoacre, ex segretario di Attila, guidò le truppe che si erano ammutinante, in quanto non avevano ricevuto le terre desiderate, in Italia e depose l’ultimo Imperatore, il giovanissimo Romolo Augustolo, figlio anch’esso di un barbaro, Oreste, non ritenendo necessario che ne venisse eletto un altro. Odoacre, fondatore del primo regno barbaro in Italia, venne ben presto ucciso e al suo posto emerse la figura di Teodorico, re degli Ostrogoti.

 

Inizialmente Romani e Ostrogoti vissero pacificamente in Italia seppur in quartieri separati e vietati erano i matrimoni misti, fino a che i primi non insorsero. Dopo la morte di Teodorico finì la dominazione ostrogota in Italia ed iniziò quella bizantina.

 

VANDALI E UNNI:

 

Nel 378 d.C. i Romani furono sconfitti ad Adrianopoli, questa sconfitta fu l'inizio di una serie di eventi che portarono l'Impero alla sua fine (476 d.C.).

Alla fine del IV sec. d.C. l'Impero Romano d'Occidente era in decadenza, mentre quello d'Oriente stava attraversando un periodo di massimo splendore. Nel V sec. gli Unni ed i Vandali invasero la parte più debole dell'Impero, totalmente impreparata. Più che di una invasione, si trattò di una massiccia migrazione di intere popolazioni. Gli Unni, che provenivano dall'estremo Oriente, avevano già costretto i Visigoti a chiedere nel 376 di essere accolti all’interno dell’Impero, a sud del Danubio, i quali nel 382 stipularono un trattato con Teodosio e furono accolti in Tracia. Nella prima metà del V secolo gli Unni tuttavia iniziarono grandi spostamenti dentro l’Impero, guidati da Attila: invasero i Balcani, non riuscendo a conquistare Costantinopoli, poi si volsero ad Occidente, invadendo la Gallia e distruggendo grandi città. (Worms, Colonia, Reims). Furono però sconfitti, nel 451, da una coalizione di Visigoti, Franchi e Romani, perciò furono costretti a scendere in Italia, distrussero molte città stabilendosi a Milano, in seguito un’ambasceria di Papa Leone I li dissuase dall'idea di continuare la spedizione. Successivamente Attila morì e con lui si dissolse il suo regno in Italia.

Nel 406 il Reno ghiacciato rese possibile la migrazione di molti popoli, tra cui i Burgundi (Borgogna).

 

Nel 409 d.C. i Vandali migrarono in Spagna meridionale, in seguito a scontri con i Visigoti nella Spagna settentrionale, per poi spostarsi nel 429 in Africa e conquistare tutto il territorio fino a Cartagine; il re vandalo Genserico ottenne dall’Imperatore d’Oriente Valentiniano III il permesso di stabilirsi nell’Africa settentrionale romana. Nel 455 Genserico arrivò fino a Roma e la saccheggiò. Roma fu saccheggiata per una seconda volta.

2. IL PRINCIPATO - GLI IMPERATORI


LA NASCITA DELL'IMPERO


IL "TOTALITARISMO" AUGUSTEO

Dagli appunti collaborativi alla lavagna ricava un'unica o più mappe (nota: il comando è prOconsolare; la parte del consenso "a livello sociale" va completata con l'elenco dei provvedimenti assunti)

ETÀ  AUGUSTEA

(completa le 2 tabelle sotto forma di mappe)

ECONOMIA (pagg. 12 - 15)

Sviluppo dell’agricoltura, grazie a:

 

Sviluppo dei commerci, grazie a:

Sviluppo dell’artigianato, ad esempio:

1…

1 ampiamento dei mercati

….

2…

2

ma subisce la  concorrenza da parte di …, perché:

 

ma subisce la  concorrenza da parte di …, perché:

1…

 

1….

 

 

2…

 

Importazioni

Esportazioni

Prodotti:

Area d’origine

Prodotti:

         1. 

          2. 

(continua)

 

POLITICA ESTERA (pagg. 20 – 23)

1)      In base a quali principi le province vengono suddivise in senatorie e imperiali?

2)      Qual è la differenza sostanziale tra i governatori delle province senatorie e funzionari delle province imperiali?

3)      Come viene riformato il sistema della riscossione delle province?

4)      Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo nuovo sistema?

5)      Qual è la differenza tra erario e fisco?

6)      Quali sono i principali aspetti della riforma dell’esercito?

1.     

Perché …

2.     

Perché …

7)      Completa la tabella:

Paese o popolo attaccato

Obiettivo (se esplicitato)

Risultato (conquista/ mantenimento /sconfitta)

Nazione odierna corrispondente

(osserva la cartina sul tuo libro di testo)

 

8)      Cosa si intende per romanizzazione?

Completa lo schema:

 

DINASTIA GIULIO CLAUDIA (14 d.C.-68 d.C.)

Nome - Regno

PROVVEDIMENTI POLITICI

(politica interna/politica estera)

FATTI SALIENTI

Modalità di successione


Augusto

(27 a.C.- 14 d.C.)

 

In entrata:

figlio adottivo di Cesare,

In uscita:

prima di morire di morte naturale, adotta Tiberio, il primo figlio della moglie Livia avuto dal precedente marito.

 

Tiberio

(14-37 d.C.)

 

In entrata:

figlio adottivo di Augusto

In uscita:

prima di morire (di malattia) adotta Caligola, il figlio del nipote Germanico

 

 

Caligola

(37-41 d.C.)



 

In entrata:

figlio adottivo di Tiberio

In uscita: muore assassinato dai pretoriani senza prevedere successori

 

Claudio

(41-54 d.C.)

 

In entrata: zio di Caligola, è acclamato imperatore dai pretoriani

In uscita: muore (avvelenato?) dopo ave adottato Nerone, figlio della seconda moglie Agrippina

 

Nerone

 (54-68 d.C.)

 

In entrata: adottato dal patrigno Claudio

In uscita: muore suicida senza successori

Da soli allestire schema:

- DINASTIA FLAVIA

- IMPERATORI ADOTTIVI (guerra civile 68- 69) da Nerva agli Antonini

- DINASTIA SEVERI (guerra civile 193)

proseguire con altri imperatori fino al 476

CESARE